“Apprendiamo con stupore del comunicato stampa di Enac circa la presunta “negligente dismissione” e sulla fantomatica “scomparsa” dell’intestazione dell’aeroporto internazionale di Palermo Falcone Borsellino”.
Lo dice Giovanni Scalia, Ceo di Gesap, la società di gestione dello scalo aereo palermitano.
“Alla luce di ciò che abbiamo letto – continua Scalia – rigettiamo questo inaccettabile attacco dell’Enac che, palesemente, non riporta la realtà dei fatti. Enac, infatti, sa benissimo, e lo scrive pure, che per i lavori in corso era necessario rimuove temporaneamente l’intestazione, non si sarebbe potuto fare altrimenti – continuano Scalia – Preso atto che c’erano dei ritardi nell’esecuzione dei lavori da parte della ditta, Gesap ha provveduto a ripristinare un’insegna temporanea che sarà sostituita con quella definitiva, quando sarà completato il nuovo fronte”.
Nel frattempo, la società di gestione dello scalo palermitano ha provveduto ad allargare gli spazi delle sale imbarchi e ha, come anticipato con un comunicato stampa, incardinato le procedure per una eventuale rescissione del contratto con la ditta incaricata dei lavori di ristrutturazione, per evidenti ritardi riscontrati”.
Gesap, inoltre, in collaborazione con l’agenzia di stampa ANSA, proprio in occasione del trentennale della morte del giudice Giovanni Falcone, ha installato una mostra permanente in sala pre-imbarchi con le foto dell’archivio dell’agenzia, che ripercorre la vita dei due magistrati, “altro che non dare conto della rilevanza culturale e sociale dell’operato dei due magistrati nel trentennale, come afferma l’Enac”, dice Scalia.
E’ stato inoltre inserito un video sulla vita di Falcone e Borsellino, trasmesso ininterrottamente sul video-wall della sala arrivi. Installazioni molto apprezzate dai viaggiatori in transito.
“Niente mistificazioni dei fatti, quindi, che rischiano di svilire e mortificare il rispetto che portiamo verso le autorevoli figure di Falcone e Borsellino – conclude il Ceo di Gesap – L’aeroporto è un presidio di legalità. Alcune dichiarazioni inappropriate, invece, rischiano di creare soltanto confusione, quindi era giusto precisare”.